Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Ripartire dal Concilio ecumenico di Nicea di 1700 anni fa

18 gennaio 2025  |  Gaëlle Courtens

“Credi tu questo?” è il versetto biblico tratto dal Vangelo di Giovanni (11, 26) proposto quest’anno per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (SPUC): prende dunque spunto dal dialogo tra Gesù e Marta, durante la visita di Gesù alla casa di Marta e Maria a Betania, dopo la morte del loro fratello Lazzaro.
La Settimana di preghiera prende avvio oggi e si protrae, come da tradizione, fino al 25 gennaio. Promossa congiuntamente, dal 1968, dalla Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio ecumenico delle chiese e dal Dicastero vaticano per la promozione dell’unità dei cristiani, si svolge in gran parte del mondo unendo idealmente milioni e milioni di persone.

Comunità di Bose

I materiali liturgici, le preghiere e le riflessioni - ogni anno a cura di una realtà specifica in un paese diverso - quest’anno sono state redatte dai fratelli e dalle sorelle della Comunità Monastica di Bose, nel nord Italia. Nel 2025 ricorre l’anniversario dei 1700 anni del primo Concilio ecumenico dei cristiani e delle cristiane convocato dall’imperatore romano Costantino a Nicea e che si tenne nel 325 d.C. Di qui la scelta del versetto, come si legge nel sussidio: “questa commemorazione offre un’opportunità unica per celebrare la nostra fede comune di cristiani, quale fu espressa nel Credo formulato durante quel Concilio, una fede ancora oggi viva e feconda. La Settimana di preghiera del 2025 ci invita ad attingere a questa eredità condivisa e ad entrare più profondamente nella fede che ci unisce come cristiani”.
1700 anni fa, il primo Concilio ecumenico della storia, con il suo Credo - una confessione cristologica comune - ha definito la natura umana e divina di Gesù Cristo, figlio di Dio, nato dal Padre, Dio da Dio.

Il Credo di Nicea oggi

Ma come intendere oggi il concetto del figlio di Dio consustanziale al Padre? “Non è semplice per noi nel 21esimo secolo comprendere concetti come quello - ha affermato a Voce evangelica il teologo valdese Fulvio Ferrario della Facoltà valdese di teologia di Roma -. Se dovessi rendere oggi il significato di quel Concilio, direi: a Nicea i cristiani e le cristiane hanno deciso che il nome del Dio di Israele, il nome del Dio tre volte Santo dell’Antico Testamento, per la fede cristiana non può essere dissociato dalla storia di Gesù. Chi vuole conoscere Dio deve guardare a Gesù di Nazareth. Questo è quello che dice il Credo di Nicea, ed è condiviso da tutte le chiese”.
Ovviamente di temi ecumenici che non possono essere tenuti a margine del dibattito e che vanno ben al di là del Credo di Nicea, ce ne sono molti. Basti, ad esempio, guardare al sodalizio tra il Cremlino e il Patriarcato di Mosca. Questo Credo, oggi, basta ancora per parlare di unità dei cristiani? A questa domanda Fulvio Ferrario risponde: “Io direi di sì, in quanto è sottoscritto da tutti. D'altra parte le chiese si dividono anche su altri punti. Ad esempio, una domanda che secondo me oggi è decisiva è: esistono o non esistono Guerre Sante? Non è un problema solo politico, è un problema che ha a che vedere con l'identità di Gesù. Quindi non basta oggi sottoscrivere le antiche parole di Nicea, per importanti che esse siano, per definire l'unità della chiesa. Bisogna guardare a Gesù di cui Nicea è un’interpretazione e in nome di Gesù prendere le decisioni che il nostro tempo richiede”.

Appuntamenti

Com’è consuetudine, durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio sono numerose le occasioni di celebrazioni ecumeniche. Rimandiamo per i singoli appuntamenti al menu di questo nostro portale, nella sezione “Comunità”, dove si possono consultare le attività delle singole chiese riformate della Svizzera italiana.
In Ticino la celebrazione ecumenica cantonale si svolge domani, 19 gennaio, nella cattedrale di Lugano, con la predicazione di fratel Sabino Chialà, priore della Comunità ecumenica di Bose. L’iniziativa è promossa dalla Comunità di lavoro delle Chiese nel Canton Ticino (CLCCT) che tra l’altro compie 25 anni. Pertanto, la celebrazione sarà preceduta da una salita ecumenica da Piazza Cioccaro verso la cattedrale a partire dalle ore 16.

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