A 80 anni dalla liberazione di Auschwitz
(ve/gc) “A noi spetta la responsabilità di mantenere viva la memoria dell’Olocausto. È un dovere nei confronti delle vittime e al tempo stesso un monito: dobbiamo proteggere la nostra libertà, la nostra democrazia e l’umanità per il bene di tutti”, è quanto ha dichiarato Ralph Friedländer, presidente della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), in vista del prossimo 27 gennaio, Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
Questo 27 gennaio ricorre l’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Per l’occasione numerosi edifici pubblici in Svizzera verranno illuminati con colori e scritte che ricorderanno la tragedia della Shoah. Tra questi anche il Palazzo Federale di Berna, e in Ticino il Palazzo Comunale a Chiasso.
Questa campagna nazionale fa parte dell’iniziativa globale #WeRemember (per vedere il video clicca qui), promossa dal World Jewish Congress, l’associazione mantello delle associazioni ebraiche nazionali. In Svizzera l’iniziativa è promossa dalle due associazioni ebraiche FSCI e la Piattaforma degli ebrei liberali della Svizzera (PELS). La campagna #WeRemember mira a ricordare al mondo quali sono le conseguenze di un aumento incontrollato dell’odio.
Quando il 27 gennaio 1945 i soldati sovietici arrivarono al campo di Auschwitz, si presentò ai loro occhi una scena raccapricciante. Trovarono prigionieri al limite delle loro forze e innumerevoli cadaveri. Solo ad Auschwitz, il numero delle persone assassinate in maniera sistematica è stimato tra 1,1 a 1,5 milioni, di cui circa un milione erano ebrei: donne, uomini e bambini.
“Trasmettere la storia dell’Olocausto e promuovere la comprensione degli eventi che hanno portato a una delle più grandi tragedie dei tempi moderni è fondamentale per poter contribuire a prevenire in futuro i crimini di odio, compreso il genocidio legato a motivi religiosi o di etnia o ad altre differenze”, si legge nel comunicato diffuso dalla FSCI e PELS, che così si conclude: “L’illuminazione di questi edifici pubblici durante una giornata commemorativa così speciale - soprattutto in un periodo storico come quello attuale, in cui l’antisemitismo ha ripreso a dilagare - vuole lanciare un segnale silenzioso contro l’odio e l’emarginazione e a favore dell’umanità, ricordando così uno dei capitoli più bui della storia europea e le sue innumerevoli vittime”.
(Per consultare la lista degli edifici che si illumineranno e delle istituzioni che hanno aderito alla campagna #WeRemember si può cliccare qui).