Quali potenzialità per il protestantesimo storico?
La teologia evangelica riformata è troppo cerebrale? “L’intellettualismo teologico”, tipico di certi ambienti protestanti, frena l’esercizio di una spiritualità piena? Forse vanno semplicemente riscoperti gli elementi più spirituali della tradizione protestante? E allora, quali potrebbero essere le potenzialità spirituali del protestantesimo storico?
Sono tutte domande che da tempo interrogano le nostre chiese riformate, ben consce del fatto che altre chiese - come quelle evangelicali, pentecostali, carismatiche o del risveglio - non solo non si svuotano, ma vivono una dimensione spirituale che potremmo definire più “scoppiettante”.
E che dire delle “spiritualità orientali”, che - tra pratiche di yoga e meditazioni tantriche - sono sempre più apprezzate anche da noi? Ci chiediamo: è il caso che il protestantesimo nostrano si apra a questi mondi, anche al rischio di confondere e mischiare tradizioni spirituali che possono sfociare in non meglio definiti sincretismi?
Intanto, una cosa è certa: la spiritualità è una dimensione ontologica dell’essere umano. Eppure, la vita spirituale cristiana, ma diciamo pure la spiritualità tout-court, viene talvolta guardata con sospetto dalla teologia protestante riformata. È quanto afferma il teologo Gilles Bourquin, pastore della comunità riformata di Rondchâtel nel Giura bernese, che recentemente ha stilato un “Manifesto” intitolato: “Per una riscoperta del valore della spiritualità nel protestantesimo riformato”.
Il testo, lungo ed articolato, si compone di 12 punti ripartiti in tre ambiti: I primi quattro riguardano la razionalità e l’irrazionalità delle pratiche spirituali e religiose; i quattro punti centrali analizzano la struttura del campo spirituale e religioso e le sue implicazioni concrete; gli ultimi quattro affrontano le specificità del cristianesimo, in particolare del protestantesimo storico.
Con questo “Manifesto” - pubblicato sul blog della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS) - il pastore Bourquin vuole invitare le chiese e i teologi protestanti riformati a “ripensare il loro rapporto con il vissuto spirituale e religioso degli individui, nelle loro sfere private, comunitarie e socioculturali”. (Questo è l’inizio di un articolo di approfondimento che prosegue nel numero di settembre di Voce evangelica. Per abbonarsi cliccare qui.)
Il testo integrale in traduzione italiana del Manifesto di Gilles Bourquin "Per una riscoperta del valore della spiritualità nel protestantesimo riformato” può essere scaricato qui.
Il mensile “Voce Evangelica” di settembre 2024 dedica il suo dossier, con diversi contributi, proprio al tema: “Spiritualità protestanti, a che punto siamo?” (... e perché bisogna parlarne al plurale).
È possibile richiedere una copia omaggio della rivista scrivendo a voceevangelica@bluewin.ch.