Venezia 81. La giuria Interfilm premia Quiet Life

Alexandros Avranas vince il Premio per la promozione del dialogo interreligioso

10 settembre 2024

Un fotogramma del film "Quiet Life" di Alexandros Avranas

(nev/ve) Alla 81. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia la giuria protestante ha assegnato il Premio INTERFILM per “la promozione del dialogo interreligioso” a “Quiet Life” (Francia, Germania, Svezia, Grecia, Estonia, Finlandia, 2024) di Alexandros Avranas.

Il riconoscimento è stato consegnato al protagonista del film, il russo Grigory Dobrygin che, peraltro, è di fede avventista. La cerimonia si è svolta presso la terrazza del Palazzo del Casinò, al Lido di Venezia, alla presenza fra gli altri del delegato INTERFILM a Venezia, il pastore Peter Ciaccio, anche presidente dell’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi”, nonché Consigliere della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

La motivazione della giuria protestante per la scelta di questa pellicola è la seguente: “Assegniamo il Premio INTERFILM per la promozione del dialogo interreligioso a un film di alta qualità artistica ed estetica. ‘Quiet Life’ (Vita tranquilla), non sempre la vita è tranquilla, anzi non lo è per niente. Una famiglia chiede asilo, che purtroppo viene negato. Il rifiuto provoca una misteriosa condizione psicologica per le due bambine, la cosiddetta ‘sindrome della rassegnazione infantile’. Questo film incredibilmente denso è strutturato in modo chiaro e le interpretazioni degli attori sono profondamente toccanti e stressanti allo stesso tempo. Tutto ciò ci mette di fronte all’ipocrisia di una burocrazia cosiddetta umana, ma in realtà fredda come il ghiaccio. Attraverso la scelta di questo film incoraggiamo le persone a riflettere sulla dignità umana, a rafforzare la solidarietà con i richiedenti asilo e a promuovere la nostra consapevolezza su ogni tipo di rifiuto”.

Al momento della consegna del Premio l'attore Dobrygin ha letto il messaggio del regista Avranas: “Grazie alla giuria di INTERFILM per questo incredibile onore. Sono profondamente grato che ‘Quiet Life’ sia stato riconosciuto per aver promosso il dialogo interreligioso. La storia di Sergei e Natalia riflette le battaglie di innumerevoli rifugiati e la loro lotta per preservare la speranza di fronte alla disperazione. Condividendo il loro viaggio abbiamo mirato a ispirare empatia e accendere il dialogo sulla condizione umana, indipendentemente dal nostro background o dalle nostre convinzioni. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo film. Ci auguriamo che continui a risuonare e incoraggiare conversazioni che colmino le divisioni”.

Il pastore Ciaccio ha presenziato alla consegna della targa indossando la maglietta di Mediterranean Hope, il programma rifugiati e migranti della FCEI che promuove diverse iniziative come ad esempio i corridoi umanitari, l’osservatorio di Lampedusa e il centro diurno di accoglienza sulla rotta balcanica a Bihać, in Bosnia, con tanto di palestra di arrampicata aperta a tutti e tutte, la “Flamingo Loophole”.

La giuria era composta da Jes Nysten (Danimarca, presidente), Naomi Evelyn Hondrea (Italia), Barbara Schantz-Derboven (Germania), Ingrid Glatz e Stefan Haupt (Svizzera). 

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