Locarno, all’unisono la giuria del Festival e quella ecumenica

Premiati gli stessi film

20 agosto 2024

Una scena del film "Toxic", vincitore sia del Pardo d'oro, che del premio della giuria ecumenica

(kath.ch/ve) Al Locarno Film Festival chiusosi il 17 agosto la regista Saulė Bliuvaitė ha vinto il Pardo d’oro per il film “Akiplėša” (Toxic) (Lituania, 2024). La pellicola ha ottenuto anche il Premio della Giuria ecumenica delle chiese.
Al centro del film di Saulė Bliuvaitė ci sono due ragazze che sognano una carriera come modelle, fanno sapere la Giuria ecumenica e le organizzazioni ecclesiali di cultura cinematografica Signis e Interfilm. È una storia di famiglie distrutte, di un’amicizia tra adolescenti e della speranza di un domani migliore.

Come possono i giovani riconoscere la manipolazione?
Il film mostra il contrasto tra i sogni adolescenziali e il mondo reale che sfrutta a proprio vantaggio gli ideali giovanili, prosegue la Giuria. Solleva questioni importanti, per esempio come distinguere tra verità e menzogna nelle relazioni umane, come contrastare la manipolazione e gli abusi, soprattutto quando non si hanno ancora esperienze di vita. Fondamentalmente si tratta di sapere che cosa la società abbia da offrire ai giovani, spiega la giuria nelle motivazioni.
Il premio è dotato di 10.000 franchi. Il denaro è messo a disposizione dalla Chiesa evangelica riformata e dalla Chiesa cattolica romana in Svizzera.

Grande vincitrice è Saulė Bliuvaitė
A Saulė Bliuvaitė è stato conferito per questo film anche il Pardo d’oro. Le è stato inoltre assegnato il Premio per la migliore opera prima di tutte le sezioni. “È di conseguenza la grande vincitrice di tre importanti premi di questa edizione del Locarno Film Festival”, si legge nel comunicato.

Menzione speciale per “Mond” di Kurdwin Ayiub
La Giuria ecumenica ha poi accordato una menzione speciale al film “Mond” della regista Kurdwin Ayub. “Ci sono sempre sconfitte nella vita, ma l’importante è rialzarsi e ricominciare”, si legge nella motivazione. Il film di Ayub mostra tanto le differenze sociali quanto le similarità tra una giovane allenatrice europea e le sue nuove allieve, tre sorelle giordane. La sensazione di essere intrappolate c’è tanto in Oriente quanto in Occidente, così come il bisogno di lottare.

La giuria delle chiese aveva quest’anno un orientamento molto internazionale. Vi facevano parte Douglas Fahleson dall’Irlanda, Dirk von Jutrczenka dalla Germania, María Teresa Téramo dall’Argentina e Anita Uzulniece dalla Lettonia. La cerimonia di consegna dei premi ha avuto luogo sabato al termine del festival. (Trad.: G. M. Schmitt)

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