Per la dignità umana, la solidarietà, la riconciliazione
(ve/gc) Quest’anno al Festival di Cannes (14-25 maggio) la Giuria ecumenica celebra i suoi 50 anni di storia. Promossa dalle chiese evangeliche e dalla chiesa cattolica attraverso le rispettive organizzazioni di settore INTERFILM e SIGNIS, infatti partecipa con una sua premiazione indipendente dal 1974.
Le due associazioni nominano una giuria ecumenica internazionale composta da sei membri provenienti da culture e paesi diversi. La Giuria ecumenica si approccia con uno sguardo particolare ai film. Distingue opere con qualità sia artistiche che umane o spirituali che sondano la profondità dell’anima e la complessità del mondo, che mettono in risalto valori come la giustizia, la dignità umana, il rispetto dell’ambiente, la pace, la solidarietà, la riconciliazione. Nell’arco di questi 50 anni la Giuria ecumenica ha sempre mostrato una grande apertura verso la diversità culturale, sociale o religiosa.
Cinquant’anni fa, nel 1974, il primo premio della Giuria ecumenica andò al tedesco Rainer Werner Fassbinder per il suo La paura mangia l'anima (Angst essen Seele auf), che racconta la storia d’amore tra un immigrato marocchino e una vedova anziana nella Germania di quegli anni. Una scelta allora ritenuta audace da parte di una giuria espressione delle chiese. In fondo, una scelta che ha dato il “la” ai premi negli anni successivi. Solo in 5 casi la scelta finale della Giuria ecumenica di Cannes è anche coincisa con la Palma d’oro della Giuria ufficiale. L’anno scorso fu “Perfect Days” di Wim Wenders a venir premiato dalla Giuria ecumenica.
In occasione del Cinquantenario sul sito della Giuria ecumenica è possibile visionare delle clip di alcuni registi che negli anni hanno vinto il premio ecumenico come Atom Egoyan, Ken Loach, Wim Wenders, Krzysztof Zanussi e altri, che in pochi minuti spiegano cosa ha significato per loro questo riconoscimento.
Quest’anno la giuria sarà composta da Julienne Munyaneza (presidente), professionista dei media e della comunicazione nata in Ruanda e residente nel Regno Unito; Pierre-Alain Lods (Francia), ex cameraman cinematografico ora regista di cortometraggi e sceneggiatore; Magali Van Reeth (Francia), giornalista cinematografica di SIGNIS; la teologa e giornalista tedesca Johanna Haberer (Germania), il teologo cattolico Alexander Bothe (Germania); e Edgar Octavio Rubio Hernandez (Messico), ex capo della comunicazione di SIGNIS.
A margine del Festival di Cannes, domenica 19 maggio, il culto del Festival avrà luogo al mattino nel tempio protestante della città. Sarà presieduto dalla pastora Anne-Laure Danet, responsabile del dipartimento per le relazioni con le Chiese cristiane della Federazione protestante di Francia (FPF).
Inoltre, il 23 maggio è in agenda una celebrazione ecumenica alla presenza del pastore Christian Krieger, presidente del FPF, sempre nel tempio protestante di Cannes, a pochi passi dal Palais dei Festival.