Finanziare comunità di fede non riconosciute? Rinvio del Sinodo zurighese al Consiglio di chiesa
Il Consiglio della Chiesa evangelica riformata del canton Zurigo vorrebbe trasferire contributi pubblici alle comunità religiose non riconosciute. Dopo un’animata discussione il Sinodo ha per ora rinviato la questione al Consiglio per una rivisitazione della proposta.
Il Consiglio di Chiesa del canton Zurigo intende mettere a disposizione delle comunità religiose non riconosciute una parte dei contributi pubblici assegnati alle chiese cantonali (enti di diritto pubblico). Alle comunità musulmana, cristiana ortodossa, indù e buddista verrebbero destinati sei milioni di franchi cadauna. Con questi fondi potrebbero rafforzare le loro strutture democratiche e finanziare prestazioni a beneficio dell’intera società. Verrebbe sostenuta, per esempio, l’assistenza spirituale negli ospedali e nelle carceri e si finanzierebbe la formazione continua dei predicatori.
Proposta contestata
La evangelisch-kirchliche Fraktion ha criticato la proposta ritenendola un “tentativo di elusione” e ha già minacciato di indire un referendum. Secondo questo gruppo sinodale (uno dei quattro che compongono il parlamento della Chiesa cantonale) non ci sarebbero le basi giuridiche per sostenere con fondi provenienti dalle casse dello Stato le comunità religiose non riconosciute dal diritto pubblico. Per gli anni dal 2026 al 2031 entrambe le chiese cantonali e le tre comunità religiose riconosciute dal diritto pubblico dovranno ricevere in totale contributi per un importo pari a 300 milioni di franchi. Per l’utilizzo dei fondi esiste un vincolo di destinazione, per cui il denaro deve essere impiegato per prestazioni a beneficio dell’intera società. Attualmente sono riconosciute la Chiesa cantonale riformata, la Corporazione della Chiesa cattolica romana e la Chiesa cattolica cristiana, oltre alla Comunità israelita di Zurigo e alla Comunità ebraica liberale.
Dibattito acceso
L’opposizione nel Sinodo non è riuscita a imporsi. Dopo un controverso dibattito con numerosi interventi il Sinodo ha però ampiamente approvato una richiesta di rinvio con 98 voti a favore e 6 contrari. Tuttavia, il rapporto di attività delle Chiese cantonali è stato approvato inequivocabilmente con 74 voti contro 29. Con ciò il Sinodo ha fondamentalmente attestato la sua volontà di sostenere le comunità religiose non riconosciute. Grazie alla votazione finale la presidente del Consiglio di Chiesa Esther Straub ha accolto di buon grado la decisione. Per lei il credito quadro è una conseguenza logica del fatto che le comunità religiose del canton Zurigo non si vedono come concorrenti, ma si impegnano insieme per il bene comune e per la pace religiosa. Comprende però bene la volontà del Sinodo di avere ancora più informazioni e chiarezza giuridica.
Fondo o fondazione
Al Consiglio di Chiesa viene ora concesso tempo per definire i criteri di aggiudicazione in accordo con il cantone. Deve essere inoltre chiarita la forma giuridica dei fondi: se verrà creata una fondazione o istituito un fondo e a chi ne verrà affidata l’amministrazione. Va inoltre ancora chiarito chi dovrà decidere a quali comunità religiose andrà un sostegno e a quali condizioni sarà subordinata l’elargizione dei contributi.
In autunno il Gran Consiglio del canton Zurigo dovrà decidere se confermare la cifra di 300 milioni di contributi alle chiese. Il programma di attività approvato dal Sinodo indica chiaramente che le Chiese cantonali non intendono tenere per sé l’intera somma, ma vogliono sostenere altre comunità religiose con sei milioni di franchi ciascuna come proposto dal Consiglio ecclesiastico. In questo modo le comunità religiose non riconosciute non soltanto dovranno offrire prestazioni nell’interesse dell’intera società, ma verranno anche responsabilizzate. (Da: reformiert.info; trad. G. M. Schmitt)