La Federazione protestante entra nel dibattito elettorale con 10 domande
Liberté, égalité, fraternité: i capisaldi della République sono a rischio? Stando all’iniziativa lanciata dalla Federazione protestante di Francia (FPF) in vista delle presidenziali, lo stato di salute della democrazia d'oltralpe, culla dei diritti umani, sembrerebbe destare qualche preoccupazione.
Per dieci settimane consecutive - fino al primo turno delle presidenziali fissato per il 10 aprile -, la FPF incalzerà perciò i candidati all’Eliseo su dieci temi, per “interpellare e aiutare nella propria riflessione i candidati e le candidate alla presidenza della Repubblica”. 10 argomenti, introdotti da 10 esperti del mondo protestante, seguiti da 10 domande indirizzate ai potenziali prossimi capi di Stato. Scopo dell’operazione - che ricalca quella messa in campo in occasione della campagna presidenziale del 2017 - è quello di “contribuire alla chiarezza del dibattito democratico”, nonché di “portare alla ribalta le questioni che stanno a cuore al mondo protestante”.
Ad esordire, lo scorso 2 febbraio, sono stati il presidente della FPF, il pastore François Clavairoly, e Jean-Daniel Roque, presidente della Commissione diritto e libertà religiosa della FPF, con la domanda riguardante “la laicità e il posto delle religioni nella società”. “Per noi è importante ribadire che il rispetto per i principi della Repubblica passa attraverso il rispetto della libertà di professare il proprio culto in pubblico”, spiega il pastore Clavairoly nel video caricato sul sito della FPF. In particolare, i due esponenti protestanti chiedono spiegazioni in merito alla legge del 24 agosto 2021, detta anche “legge sul separatismo”: una disposizione secondo la quale verrebbe “travisato il concetto stesso del principio repubblicano della laicità”, con lo scopo ultimo di stigmatizzare una religione in particolare.
Questa settimana l’accento dei protestanti francesi è posto sul binomio: “Autonomia - Disabilità”, con particolare attenzione all’inclusione e protezione dei soggetti più vulnerabili. Alla luce del biennio pandemico appena trascorso, il quesito posto ai candidati all’Eliseo riguarda l'attrattività delle professioni nei settori sanitario, parasanitario e medicosociale. La domanda, accompagnata da un video, è posta dai pastori Guillaume de Clermont e Christian Galtier, della direzione generale della Fondation John Bost.
I prossimi quesiti riguarderanno i temi della povertà, dell'Europa e della giustizia sociale, dell'ecologia e della giustizia climatica, dell'uguaglianza donne-uomini, dell'esilio e dell'accoglienza dei rifugiati, del razzismo e della xenofobia, della solidarietà internazionale, e infine della gioventù e dell'istruzione.
“Ognuno di questi temi è oggetto di una domanda che attende una risposta”: sottolinea la FPF nel suo comunicato. L’iniziativa intende suscitare delle risposte pubbliche da parte dei candidati alla più alta carica dello Stato, che “possano illuminare tutti i cittadini e facilitare le scelte di voto di ognuno”.
(Il quotidiano francese "La Croix" ha dedicato un dossier online all'iniziativa della FPF, anticipando i contenuti di ogni singolo quesito. Per approfondimenti clicca qui).