La pastora sul tappeto rosso che crede nel cinema

Ingrid Glatz mostrava film in chiesa e oggi è copresidente di Interfilm

14 agosto 2021  |  Eva Meienberg

La magia del cinema sulla Piazza Grande di Locarno

Recentemente Ingrid Glatz, 68 anni, ha fatto la sua grande entrata in scena: in abito da sera lilla e scarpe col tacco alto sul tappeto rosso di Cannes. Per i membri della giuria ecumenica del festival cinematografico sulla Croisette è un obbligo. Ma per la pastora riformata questa entrata in scena non significa molto. “Il divismo è qualcosa di estraneo a noi riformati”, spiega Ingrid Glatz.

Nonna e dottoranda

Madre di quattro figli, nonna di sette nipoti, Ingrid Glatz, pensionata, non può dirsi in alcun modo a riposo. Attualmente sta finendo di scrivere la sua tesi di dottorato sul premio Oscar ungherese Istvan Szabo e promuove il dialogo tra il mondo del cinema e le chiese.
La incontro al teatro Kursaal di Locarno, mentre giornalisti e membri delle giurie lasciano la sala dopo avere visto uno dei 17 film del concorso internazionale. Ingrid Glatz - copresidente di Interfilm Svizzera e vicepresidente di
Interfilm international - è a Locarno per sostenere i membri della giuria ecumenica.
“Per me i film sono sismografi, mostrano a noi gente di chiesa a che punto siamo con la nostra interpretazione della Bibbia”, dice. Per lei i film hanno a volte una dimensione profetica. "Possono trasmettere allo spettatore un’impressione di com’era la vita nel passato, com’è nel presente e come potrebbe essere nel futuro", aggiunge l’ex pastora.

Ingrid Glatz a Locarno (foto Eva Meienberg)

Appassionata di cinema

Quando nel 2003 assunse il suo primo incarico di pastora, Ingrid Glatz cominciò subito a proiettare delle pellicole in chiesa. Una volta al mese, nella casa parrocchiale, si guardavano insieme film, si beveva un aperitivo, si scambiavano opinioni. “ Le persone parlavano di sé, ridevano e piangevano e da questo nascevano opportunità per poterle accompagnare”. Dopo una predica le persone tornavano alle proprie case senza che lei sapesse che cosa pensavano. “Le discussioni sui film invece ci permettevano di avvicinarci”, dice Ingrid Glatz.

Spezzoni di film e sermone

Acquisita sufficiente esperienza in ambito cinematografico, Ingrid Glatz ha cominciato a mostrare spezzoni di film anche durante il culto. “Avevamo persino uno schermo nel coro”, ricorda. Guardare un film in chiesa non è una forma di intrattenimento: si tratta di trasmettere alla comunità qualcosa che sarebbe forse meno facile esprimere con un sermone.
Ingrid Glatz conosce Interfilm sin dai suoi studi. È stata ispirata dalla formazione continua e affascinata dalla partecipazione alle giurie ecumeniche. “Tantissime persone guardano dei film. È perciò importante occuparsene in modo approfondito”, dice la pastora che sottolinea l’aspetto formativo del lavoro con i film.

Interfilm Svizzera

La copresidente di Interfilm Svizzera è felicissima della neonata giuria della sua organizzazione. Adesso Interfilm Svizzera è presente anche a Biel al Festival du Film Français d’Helvétie e a Zurigo allo Human Rights Festival. A Zurigo l’organizzazione insegna a giovani teologhe e teologi loro il lavoro di giurati, perché un giorno possano ritrovarsi in abito da sera e smoking sul tappeto rosso di Cannes.
Interfilm Svizzera, fondata nel 2015, è un'organizzazione ancora giovane, nata dopo la soppressione della figura dell’incaricato per i film della Chiesa evangelica riformata in Svizzera. Nemmeno tra i cattolici è più presente una figura corrispondente. Adesso a occuparsi di cinema per i cattolici è il Centro media cattolico a Zurigo.(da kath.ch; trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

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