L'ente umanitario delle Chiese evangeliche riformate svizzere in aiuto dei più bisognosi dal 1946
(ve/gc) Da 75 anni opera a favore dei più bisognosi: la HEKS - oggi tra le sei più grandi ONG svizzere - venne fondata nel 1946 su iniziativa delle chiese riformate in Svizzera quale risposta alla crisi del dopoguerra. “Di fronte alla situazione di sofferenza in cui versavano le popolazioni e le chiese dei paesi vicini, le chiese riformate ritennero di doversi attivare -, spiega in un’intervista a Protestinfo la ginevrina Michèle Künzler, vicepresidente del Consiglio di fondazione della HEKS, attiva in politica da 25 anni -. L’idea iniziale era quella di offrire aiuto alle persone più in difficoltà; furono inviati vestiti, coperte, e altri beni di prima necessità. Convogli carichi con questi aiuti partirono dalla Svizzera alla volta dei paesi limitrofi. In fondo si trattava di un’azione semplice, tesa ad alleviare la drammatica situazione in cui si trovavano i nostri vicini”. L’azione a favore delle popolazioni europee andò avanti per altri dieci anni, durante i quali la HEKS organizzò sia il trasporto, sia la distribuzione di ingenti quantitativi di aiuti umanitari.
Per celebrare il suo 75° anniversario, la HEKS - attingendo al suo immenso archivio fotografico - ha preparato delle mostre fotografiche, nonché un film documentario (che sarà diffuso, in versione italiana, in autunno, anche da "Segni dei Tempi" RSI, ndr.). Inoltre, nel corso dell’anno, sono previsti diversi eventi. L’anniversario è un’occasione per ripercorrere la storia della HEKS, da una parte, e dall’altra per guardare al futuro in vista anche della fusione con l’ONG evangelica “Pane per tutti”. Infatti, da gennaio 2022 i due organismi protestanti si uniranno: grazie alla fusione le chiese si aspettano maggiore incisività e capacità di azione sia a livello internazionale che nazionale. Il nuovo ente che nascerà l’anno prossimo continuerà a dare sostegno a persone nel bisogno, in Svizzera e all’estero.
In quanto ente di mutuo soccorso delle chiese evangeliche, l’identità della HEKS è stata plasmata soprattutto da una visione dell'uguaglianza tra gli esseri umani. “Lo slogan della HEKS ‘piccoli mezzi, grande effetto’ è veramente rappresentativo di questo punto di vista - spiega ancora Michèle Künzler -. L'idea è quella di dare alle persone la spinta di cui hanno bisogno per riprendersi. Lavoriamo insieme alle persone, identifichiamo con loro i bisogni e non decidiamo mai al posto loro cosa serve. Questa filosofia è davvero molto importante per la HEKS”.
Oggi le attività della HEKS si svolgono sia nei paesi in via di sviluppo, nelle zone colpite da disastri naturali o da conflitti armati, sia nelle nostre società occidentali, dove la miseria è spesso vissuta nell'ombra e nella vergogna. Ben la metà delle attività della HEKS si svolge infatti in Svizzera. Queste includono la difesa del diritto d'asilo, i corsi di lingua e la reintegrazione nella vita lavorativa. Con l’arrivo del coronavirus, aggiunge Michèle Künzler, la HEKS ha sperimentato un aumento delle donazioni: “Le lunghe code che abbiamo visto per esempio a Ginevra davanti al banco alimentare sono state una rivelazione per molte persone che hanno visto con i propri occhi che anche nel nostro paese esiste la povertà”. Per Künzler la HEKS, attraverso il suo lavoro di aiuto e sostegno ai più bisognosi, è portatrice di senso per questioni che attingono alla fratellanza, all’uguaglianza e alla dignità umana.