Abusi, alcuni parlamentari caldeggiano uno studio

Il Sinodo della chiesa riformata nazionale chiamato a decidere

04 giugno 2024

(ve/gc) In vista del prossimo Sinodo della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS) - in agenda dal 9 all’11 giugno a Neuchâtel - un gruppo di parlamentari e parlamentarie, con una missiva indirizzata sia al Sinodo, sia al Consiglio CERiS, ha chiesto di passare all’azione sul fronte dell’indagine sugli abusi nelle chiese. È quanto riferisce l’agenzia ref.ch.

Tra gli ordini del giorno, infatti, il Sinodo dovrà votare su una proposta del Consiglio CERiS dal costo di 1,6 milioni di franchi, tesa ad analizzare la situazione degli abusi nelle chiese riformate in Svizzera. L’idea è quella di effettuare uno studio rappresentativo con la partecipazione di 20.000 testimonianze. Lo studio, i cui risultati sarebbero disponibili nel 2027, verrebbe commissionato al Centro per la religione, l’economia e la politica dell’Università di Lucerna. L’indagine dovrà mostrare dove e con quale frequenza sono stati commessi abusi e cosa ha impedito di scoprirli.

Il gruppo di parlamentari e parlamentarie che caldeggia l’avvio di tale studio, nella lettera scrive: “L'abuso sessuale è una grave violazione dei diritti umani con conseguenze devastanti per le vittime e la società”. Secondo i firmatari della missiva, non avviare un tale studio metterebbe a rischio le credibilità dell’istituzione ecclesiastica. Tra i firmatari e le firmatarie figurano la consigliera agli Stati Maya Graf (Verdi), nonché i consiglieri e le consigliere nazionali Nik Gugger (EVP), Susanne Vincenz-Stauffacher (PLR), Samira Marti (PS), Benjamin Fischer (UDC), Kathrin Bertschy (Verdi liberali), Priska Wismer-Felder (Centro), Florence Brenzikofer (Verdi), Nadja Umbricht Pieren (UDC) und Beat Flach (Verdi liberali). L’idea della missiva bipartisan è stata lanciata dall’ex consigliera nazionale EVP Lilian Studer, che a ref.ch ha dichiarato: "La Chiesa riformata può così far capire che prende sul serio la questione e che non tollera abusi tra i propri ranghi. Questo è importante sia per le vittime, che per la credibilità della chiesa”.

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