Aveva raccontato di Auschwitz a migliaia di studenti
È morta lo scorso 9 novembre all’età di 91 anni, presso il suo domicilio nel canton Zurigo. Nina Weil era nata in Cecoslovacchia. All’epoca della deportazione la sua famiglia viveva a Praga. Venne deportata nel 1942 a Theresienstadt. In seguito, fu trasferita ad Auschwitz con la madre Amalie. Rimase ad Auschwitz oltre otto mesi. Superò una selezione effettuata dal dottore del lager Josef Mengele e riuscì a sopravvivere in un campo di lavoro. Dopo la guerra crebbe in un orfanotrofio e nel convitto conobbe il suo futuro marito. Nina Weil lavorò poi come assistente di laboratorio presso l’Ospedale universitario di Zurigo. Quando nel 1968 i russi entrarono a Praga, Nina e il marito si trovavano fortuitamente in vacanza in Svizzera. Vi rimasero.
Con Nina Weil muore una delle ultime svizzere sopravvissute ai campi di concentramento. Non ha mai smesso di parlare in pubblico del suo destino. Quando giunse ad Auschwitz aveva undici anni. Le fu tatuato il numero 71978 sull’avambraccio. Pianse. Non per il dolore, no, ma perché aveva perso il proprio nome ed era diventata un numero. Sua madre le promise che in seguito le avrebbe comprato un bracciale, di modo che nessuno potesse vedere quel numero. Ma una mattina si era svegliata nella baracca e il corpo di sua madre giaceva gelido accanto a lei. Nina domandò a sua madre se avesse freddo. La madre era morta.
Nina Weil ha fatto molto a favore della memoria, dell’antisemitismo e del razzismo, soprattutto incontrando molti giovani. Diceva: “I giovani dovrebbero conoscere la storia dell’Europa, dovrebbero sapere che cosa è successo allora. Anche se per loro è lontano nel tempo e oggi li occupa altro. Mi auguro che i giovani si battano per il bene”. Anita Winter, direttrice della Fondazione Gamaraal che sostiene i sopravvissuti dell’Olocausto in Svizzera, al Blick ha detto: “la sua voce mancherà incredibilmente. Resterà sempre nei nostri cuori”.
Oggi un video in cui Nina Weil parla di Auschwitz è parte integrante della mostra permanente al Museo nazionale di Zurigo.
Per i ritratti degli ultimi sopravvissuti svizzeri all’Olocausto vedi la mostra digitale online Last Swiss Holocaust Survivors, dove Nina Weil figura per prima.