Varie organizzazioni e privati cittadini chiedono un memoriale svizzero
La storica bernese e presidente della sezione bernese dell’Amicizia Ebraico-Cristiana in Svizzera, Hannah Einhaus, è portavoce di un gruppo di persone e organizzazioni che sostengono l'idea della creazione di un monumento alle vittime del nazionalsocialismo.
Oltre 100 persone e organizzazioni sostengono l’idea, anche la Chiesa evangelica riformata in Svizzera. In collaborazione con la Federazione svizzera delle comunità israelite, l’Amicizia Ebraico-Cristiana in Svizzera, l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, l’Archivio di storia contemporanea e il Centro di studi ebraici dell’Università di Basilea abbiamo elaborato un progetto per un sito commemorativo.
Il nostro progetto non indica nessuna ubicazione. Ciò è responsabilità della Confederazione, che secondo noi dovrebbe finanziare ed erigere il monumento. Riteniamo appropriato che accanto a un sito commemorativo centralizzato si crei anche un’offerta formativa che sensibilizzi sui temi dell’antisemitismo, del razzismo e dell’istigazione all’odio.
Tutte le persone perseguitate, private dei diritti e uccise dal nazionalsocialismo e durante la shoah: ebree ed ebrei, minoranze perseguitate, oppositori politici, svizzere e svizzeri ma anche i profughi respinti al confine. Il monumento è inoltre dedicato alle persone che hanno preso le parti dei perseguitati e hanno offerto aiuto.
Speriamo di riuscire a farlo entro la prima metà dell’anno in corso.
Gli oltre cinquanta monumenti presenti in Svizzera si basano tutti su iniziative private. Un monumento svizzero non sarebbe solo espressione del fatto che il governo riconosce la propria corresponsabilità storica, ma onorerebbe anche l’impegno assunto nel 2004 con l’adesione all’International Holocaust Remembrance Alliance. (da reformiert.; trad. it. G. M. Schmitt)