In Ticino accolti centinaia di profughi grazie all’“Azione Posti Liberi” e l’impegno del pastore Guido Rivoir
(ve) L'11 settembre del 1973 in Cile, il generale Augusto Pinochet rovesciava con un colpo di Stato il governo socialista di Salvador Allende. Durante la dittatura, le forze armate e le forze di sicurezza uccisero e fecero sparire circa 3000 persone. Molti rifugiati trovarono accoglienza in Ticino grazie al movimento “Azione Posti Liberi”. Insieme laici, cattolici e protestanti aprirono le loro case a chi fuggiva da torture e uccisioni. Motore di questa azione fu il pastore di Lugano, il valdese Guido Rivoir, che si recò personalmente a Buenos Aires, in Argentina, dove i cileni si rifuggivano, prima di partire per altre destinazioni.
Non fu un’operazione semplice, perché all’indomani dell’arrivo dei primi cinque cileni in Svizzera venne introdotto l’obbligo di visto per i cileni che entravano nella Confederazione. In ogni caso, grazie al coraggio e alla solidarietà vennero accolti in 393.
A 50 anni dal golpe cileno la rubrica televisiva di cultura evangelica della RSI “Segni dei Tempi”, si è messa sulle tracce delle memorie del pastore Rivoir, incontrando, tra gli altri, Miguel Angel Cienfuegos, arrivato in Svizzera nel 1974, oggi direttore del “Teatro Paravento” di Locarno; Italo Carrasco, cileno di seconda generazione in Ticino; lo storico Danilo Baratti; l’avvocato Paolo Bernasconi; Graziella Polli, sorella di Giorgio Polli che andò materialmente a prendere i primi 5 cileni per portarli in Svizzera.
Rivedi qui la rubrica televisiva “Segni dei Tempi”, a cura di Lucia Cuocci, andata in onda il 9 settembre 2023 su RSI LA1:
A mezzo secolo dal golpe cileno del ’73, questa sera al GranRex di Locarno il Gruppo culturale della sinistra del Locarnese e Valli, in collaborazione con Circolo del cinema di Locarno, Babel e Teatro Paravento, promuove un incontro a partire dalle 18 con Danilo Baratti, Paolo Bernasconi e Miguel Cienfuegos. Si parlerà della Svizzera di fronte al golpe, della nascita dell'Azione posti liberi e del ruolo e della figura del pastore Guido Rivoir, proponendo anche un confronto con il Ticino odierno.