Il riconoscimento al pastore valdese per il suo impegno a favore dei profughi cileni negli anni '70
(ve/riforma/nev) È stato inaugurato, lo scorso 26 aprile, a Lugano, il Giardino dei Giusti. Situato nel Parco Ciani, nell’area compresa fra la Biblioteca Cantonale e il lago Ceresio, il Giardino onora la memoria di Francesco Alberti, sacerdote cattolico e giornalista impegnato nella denuncia del nazifascismo; del pastore valdese Guido Rivoir, di origine valdostana (Champdepraz), ma di patria elettiva ticinese, residente a Lugano, distintosi per avere coordinato l'Azione Posti Liberi per l'accoglienza dei profughi cileni; di Carlo Sommaruga, diplomatico presso l’ambasciata Svizzera a Roma, per il suo impegno a protezione degli ebrei perseguitati insieme a sua moglie Anna Maria Valagussa.
Nel Giardino dei Giusti di Lugano sono stati piantati quattro alberi, uno per ciascuna delle personalità ricordate.
L'idea dei Giardini dei Giusti
Il primo Giardino dei Giusti è stato creato nel 1960, a Gerusalemme, su iniziativa di Moshe Bejsk, uno dei circa 1100 ebrei salvati da Oskar Schindler, la cui vicenda è stata narrata nella celebre pellicola del regista Steven Spielberg.
Con il termine "Giusti" si indicano coloro che spesero parte della loro esistenza per salvare il prossimo e opporsi ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi, con un’attenzione particolare a chi ha prestato aiuto agli ebrei durante gli anni del nazifascismo.
La creazione del Giardino inaugurato nel Parco Ciani è stata promossa dalla Fondazione Federica Spitzer e dalla Città di Lugano, in collaborazione con l'Associazione onlus italiana Gariwo - la foresta dei Giusti.
L'opera di Guido Rivoir
Il pastore Guido Rivoir negli anni ’70 del secolo scorso fu tra i promotori e sostenitori dell’“Azione posti liberi”, grazie alla quale quasi 400 profughi cileni, in fuga dalla dittatura del generale Augusto Pinochet, da Milano vennero fatti varcare il confine con la Svizzera e accolti presso famiglie in Ticino. Il pastore, processato per favoreggiamento dell’immigrazione illegale, fu scagionato da ogni accusa dal tribunale, con la motivazione che la sua azione era di carattere umanitario.
Cofondatore del mensile "Voce evangelica" (1939), contribuì all’integrazione del protestantesimo nella società ticinese, con trasmissioni evangeliche per la Radiotelevisione della Svizzera italiana e in ambito scolastico. Fu consigliere comunale a Lugano e deputato al Gran Consiglio ticinese (1979-’81) nelle fila del Partito socialista autonomo (PSA).