Il “papà luterano del Minnesota” scelto da Kamala Harris
(Jack Jenkins/RNS) Martedì 6 agosto, con la scelta del governatore del Minnesota Tim Walz quale proprio successore alla vicepresidenza in caso di vittoria a novembre, l’attuale vicepresidente e candidata alla presidenza degli Stati Uniti Kamala Harris ha posto a quanto pare fine alle frenetiche speculazioni intorno a chi sarebbe stato il suo compagno di corsa alla vicepresidenza.
Il profilo di Walz è cresciuto nelle settimane successive all’annuncio da parte di Biden del proprio ritiro dalla corsa alla presidenza. L’uomo del Midwest è apparso regolarmente in programmi televisivi nazionali per perorare la causa dei democratici, ha coniato la linea d’attacco “MAGA is weird”, “MAGA è bizzarro” e guadagna sostenitori propugnando politiche liberali con lo stesso fascino rustico che lo ha reso popolare nello Stato da lui governato.
Alcuni lo chiamano “papà del Midwest” per l’energia che permea la sua immagine pubblica e citano il suo passato di insegnante di scuola superiore e allenatore di football. Ma i minnesotiani conoscono Walz per qualcosa di molto più specifico: è un “papà luterano del Minnesota”.
Ecco cinque fatti di fede che riguardano Walz:
Walz, come molti minnesotiani, è luterano
Walz è luterano, come oltre il 20% della popolazione del Minnesota, secondo il Pew Research Center, percentuale che fa del Minnesota uno degli Stati più luterani se non il più luterano degli Stati Uniti, grazie all’ondata di scandinavi luterani insediatisi nella regione nel XIX secolo.
Walz non parla spesso della sua fede, ma ha pubblicato post sulla sua partecipazione al culto di Natale e ad altre funzioni tenutesi in varie chiese luterane. Chiama “la mia parrocchia” la Pilgrim Lutheran Church of St. Paul – una congregazione aderente alla Evangelical Lutheran Church in America (ELCA), Chiesa evangelica luterana in America, una denominazione facente parte delle chiese protestanti storiche.
Walz, che ha prestato giuramento come governatore del Minnesota a gennaio del 2019, definisce talvolta sé stesso un “luterano del Minnesota”, un’identità che egli inquadra come una specie di sottotipo culturale del Midwest. Ha fatto riferimento a questo concetto nei suoi discorsi, come quando è intervenuto alla conferenza legislativa dell’organizzazione sindacale North America’s Building Trade Unions ad aprile.
“Poiché siamo buoni luterani del Minnesota abbiamo una regola: se fai qualcosa di buono e ne parli, quella cosa non conta più”, ha detto Walz dopo essere stato presentato. “Perciò quello che vi serve è ottenere che qualcun altro parli di voi”.
Ha fatto una battuta analoga intervenendo a una conferenza organizzata l’anno scorso dall’istituto di ricerca Center for American Progress, suggerendo che, come i luterani del Minnesota, i democratici non parlano abbastanza dei loro successi. Quando il moderatore e editorialista del “Washington Post” E.J. Dionne gli ha chiesto a voce alta se ciò faceva dei democratici dei “luterani della politica”, Walz ha risposto: “Non so, forse”.
Nel 2019 Walz ha nominato Jodi Harpstead, ex direttrice del Lutheran Social Service of Minnesota e lei stessa una sedicente “ragazza luterana”, alla guida del Dipartimento dei servizi umani dello Stato.
In caso di elezione sarebbe il secondo (o forse il primo) vicepresidente luterano
In caso di elezione Walz diventerebbe solo il secondo vicepresidente luterano, a seconda di come si effettui il conteggio.
Ci sono molte denominazioni luterane negli Stati Uniti e tutte fanno risalire la propria origine a Martin Lutero, il celebre monaco tedesco a cui va il merito di aver dato inizio alla Riforma protestante. Alcuni gruppi luterani sono affiliati all’evangelicalismo americano, ma il più grande – quello a cui è associata la chiesa di Walz – è laEvangelical Lutheran Church in America, la Chiesa evangelica luterana in America, una denominazione tradizionale all’estremità più liberal dello spettro.
L’unico vicepresidente della storia statunitense legato alla tradizione luterana era Hubert Humphrey, anch’egli del Minnesota, cresciuto come luterano, ma che finì per frequentare una chiesa metodista dopo il trasferimento della sua famiglia in una città in cui non c’erano chiese luterane.
Se Walz seguisse le orme della Harris e un giorno corresse per la presidenza, se eletto diventerebbe il primo presidente luterano.
Ha affrontato le rimostranze delle comunità religiose durante la pandemia
Walz è stato uno dei tanti governatori che ha imposto restrizioni alle funzioni religiose nel suo Stato durante i primi mesi della pandemia di COVID-19. È stato inoltre uno dei numerosi governatori che ha subito l’opposizione delle comunità religiose, soprattutto di quelle conservatrici: il 22 maggio 2020 i leader delle comunità cattoliche del Minnesota e il Lutheran Church-Missouri Synod, una denominazione luterana conservatrice, annunciarono che quel fine settimana sarebbero ritornati a tenere le funzioni religiose in presenza sfidando apertamente le restrizioni imposte da Walz, sostenendo che impedire alle persone di partecipare alle funzioni, ma tenere aperto il centro commerciale Mall of America, era ipocrita.
Due giorni dopo Walz annunciò che avrebbe allentato le restrizioni sui luoghi di culto e che avrebbe permesso alle chiese e ad altre comunità religiose di aprire al 25% della propria capienza a condizione che mantenessero il distanziamento sociale. Citò nuove direttive dettate dai Centers for Disease Control, i centri federali per il controllo delle malattie, ma espresse altresì il proprio disagio per le restrizioni.
“Sono certamente solidale con quei minnesotiani che trovano le contraddizioni esasperanti. Le trovo tali anch’io”, disse.
Si è riunito con i leader religiosi dopo l’assassinio di George Floyd
Quando in Minnesota sono scoppiate le proteste dopo l’assassinio di George Floyd per mano di un agente di polizia, Walz si è consultato con i leader religiosi dello Stato, nella speranza di fermare gli scontri violenti tra i dimostranti e la polizia. Nel giro di qualche giorno dall’assassinio di Floyd, Walz ha organizzato una conferenza stampa con la partecipazione dei leader comunitari: funzionari eletti come la senatrice Amy Klobuchar e il procuratore generale Keith Ellison e leader religiosi, tra cui il rev. Alfred Babington-Johnson, l’imam Asad Zaman e il rabbino Aaron Weininger.
Molti degli intervenuti hanno condannato le violenze, ma hanno anche invitato i minnesotiani a unirsi alle proteste nonviolente, a invocare la riforma della polizia e a esprimere sdegno per l’assassinio di George Floyd.
“Per coloro che ci stanno guardando, questo è il nostro Minnesota”, ha detto Walz a braccia aperte al termine della conferenza. “Questo è ciò che siamo. Questo è il rispetto per i valori umani, questa è la compassione e questa è la comunità di chi siamo noi. Voi udite la passione – nessuno quassù lascerà che la giustizia sia disattesa”.
Ha preso le parti della popolazione musulmana del Minnesota
Nel Minnesota risiede un’importante e influente popolazione musulmana con la quale Walz ha interagito in molte occasioni. I somali, più numerosi in Minnesota che in qualsiasi altro Stato, sono in maggioranza musulmani – inclusa la rappresentante Ilhan Omar, una dei soli tre musulmani membri dell’attuale Congresso degli Stati Uniti. Anche il primo musulmano a servire nel Congresso è del Minnesota: Keith Ellison era un rappresentante degli Stati Uniti prima di diventare procuratore generale del Minnesota.
Walz, da parte sua, ha preso parte con regolarità agli iftar e alle celebrazioni di Eid al-Fitr, ha accolto una delegazione musulmana con un discorso durante il Muslim Day at the Capitol, la giornata musulmana in Campidoglio, nel 2019, ha visitato le comunità musulmane vittime di atti vandalici e ha parlato a eventi organizzati da sezioni locali del Council on American-Islamic Relations e da altre associazioni impegnate a contrastare l’islamofobia. (da: Religion News Service; trad.: G. M. Schmitt)