Ticino, la Chiesa riformata guarda al futuro

Nel 2025 ricorrono i 50 anni della CERT

19 agosto 2024

“Essere una chiesa che parla ai contemporanei e annuncia l’evangelo con fedeltà”: è questa la visione della Chiesa Evangelica Riformata nel Ticino (CERT) formulata lo scorso 14 agosto in occasione del suo tradizionale raduno estivo svoltosi ad Ascona, e che per il 2025 ha scelto il motto: “Prepararsi al rinnovamento”, espressione di un profondo lavoro, tutt’ora in corso, teso ad affrontare le sfide che le chiese si trovano davanti, cominciando dalla gestione delle risorse, ma finalizzato all’annuncio evangelico. Lo ha sottolineato Ulrico Feitknecht, presidente dell’assemblea legislativa della CERT, che coordina il gruppo di lavoro a cui partecipano attivamente le tre Comunità riformate regionali ticinesi.

Particolare attenzione è rivolta al tema della lotta agli abusi, a favore dell’integrità personale. In autunno partiranno i corsi di formazione per le insegnanti di religione evangelica nelle scuole pubbliche e poi per gli impiegati e i volontari nell’ambito della prevenzione di ogni tipo di abuso e per rafforzare una visione ampia della chiesa come comunità accogliente e coesa.
“Ciò avviene dopo un processo di riflessione e studio durato più di un anno, che ha portato all'introduzione nei regolamenti della CERT di una linea chiara e inequivocabile contro ogni abuso. Per questo abbiamo incaricato un ente esterno alle chiese, a cui eventuali vittime possano rivolgersi”, ha spiegato il presidente del Consiglio Sinodale CERT, il pastore Stefano D’Archino.

Il 2025, tra l’altro, vedrà un doppio anniversario: “500+50”. La CERT ricorderà il Cinquecentenario della nascita delle prime chiese riformate (Sassonia e Zurigo), celebrando i suoi primi 50 anni. Infatti, fu riconosciuta come ente di diritto pubblico da parte del Canton Ticino nel 1975. Sono previsti festeggiamenti e iniziative a “porte aperte”. (Comunicato stampa CERT)