Lo scozzese volante Eric Henry Liddell

Figlio di un missionario protestante fu campione olimpico a Parigi nel 1924

11 giugno 2021  |  Paolo Tognina

Eric Liddell (foto Wikipedia)

I Giochi olimpici di Parigi, del 1924, furono il palcoscenico del più grande dramma e del più grande successo nella carriera sportiva di Eric Liddell, lo “scozzese volante”, nato a Tianjin nella Cina settentrionale, secondogenito del reverendo James Dunlop Liddell, missionario protestante della London Missionary Society.
Selezionato per partecipare alla gara dei cento metri piani, distanza sulla quale eccelleva, Liddell si ritirò perché gli organizzatori avevano programmato la competizione di domenica. Cristiano devoto, il talento scozzese si rifiutò di correre nel giorno del riposo. La gara fu così vinta a sorpresa da Harold Abrahams, compagno di squadra britannico, che riuscì nell'impresa di battere i favoriti americani, compreso il vincitore dell'oro delle Olimpiadi del 1920, Charles Paddock.

Harold Abraham vince a Parigi 1924

A Parigi, lo "scozzese volante" era stato selezionato anche per le staffette della 4x100 e della 4x400 metri, ma preferì dedicarsi a un allenamento intensivo in vista delle gare dei 200 e 400 metri piani, che si tenevano in altri giorni della settimana. Nei 200 metri - gara in cui Abrahams arrivò sesto e ultimo -, Liddell vinse la medaglia di bronzo, e alcuni giorni dopo, nonostante non fosse accreditato tra i possibili vincitori, conquistò l'oro nei 400 metri, stabilendo il nuovo record olimpico con un tempo di 47"6.

Harold Abrahams e Eric Liddell

Il talento sportivo di Eric Liddell era emerso pienamente già durante gli studi all’Università di Edimburgo. Attratto dall’atletica, come pure dal rugby, corse le gare delle 100 iarde e delle 220 iarde stabilendo, sulla prima distanza, nel 1923, un fantastico 9''7 che sarebbe rimasto imbattuto per 35 anni. Successivamente giocò per la squadra nazionale scozzese di rugby. Dopo l’Olimpiade di Parigi del 1924 ultimò gli studi conseguendo una laurea in scienze.

Missionario in Cina

Liddell fece ritorno nella Cina settentrionale per servire come missionario, prima a Tianjin e successivamente nella città di Xiaozhang. Il primo incarico di Liddell come missionario fu quello di insegnante in un college anglocinese per studenti cinesi benestanti. Durante il suo primo congedo, nel 1932, fu ordinato ministro di culto. Al suo ritorno in Cina sposò Florence Mackenzie, figlia di missionari canadesi.

Prigioniero dei giapponesi

Nel 1941 la vita in Cina stava divenendo talmente pericolosa che il governo britannico consigliò ai suoi cittadini di lasciare il Paese. Florence e le bambine partirono alla volta del Canada e Liddell accettò un nuovo incarico a Shaochang, in una stazione missionaria rurale che assisteva i poveri.
Quando i combattimenti raggiunsero Shaochang i giapponesi presero il controllo della stazione missionaria e Liddell fece ritorno a Tianjin. Nel 1943 fu rinchiuso nel campo di internamento di Weihsien. Liddell divenne un leader nel campo e contribuì a organizzarlo.
Nella sua ultima lettera alla moglie, scritta nel giorno in cui morì, fa riferimento a un esaurimento nervoso subito nel campo a causa dell’eccesso di lavoro, ma in realtà soffriva probabilmente di un tumore al cervello. Morì il 21 febbraio del 1945, cinque mesi prima della liberazione.

"Chariots of Fire" (1981) - Never give up!

Momenti di gloria

Nel 1981, il film Momenti di gloria commemorò i trionfi olimpici e mise a confronto la vita e le opinioni di Eric Liddell e Harold Abrahams. La scena del film in cui Liddell cade all’inizio di una gara delle 440 iarde in un dual meet Scozia-Francia e ricupera uno svantaggio di venti metri, è storicamente accurata tranne per il fatto che la gara ebbe luogo in realtà nel quadro di un incontro triangolare tra Scozia, Inghilterra e Irlanda a Stoke-on-Trent, in Inghilterra, nel luglio del 1923.

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