La Chiesa evangelica riformata in Svizzera chiede alle autorità di accogliere più migranti da Moria
(ve/pt) "Pur accogliendo con favore la rapida azione umanitaria intrapresa dal Consiglio federale a seguito del devastante incendio, riteniamo che la Svizzera possa e debba fare di più. Ciò che le chiese cristiane hanno recentemente chiesto nel loro "appello pasquale" si dimostra oltremodo attuale: occorre un atto di umanità".
La Svizzera faccia di più
Il Consiglio e il Sinodo della Chiesa evangelica riformata in Svizzera CERS, riuniti a Berna in assemblea straordinaria, hanno approvato una risoluzione "Sulla situazione nel campo di Moria e sulle isole greche" relativa alla catastrofe umanitaria in corso sull'isola greca di Lesbos. Il testo è rivolto innanzitutto alle autorità federali, alle quali Consiglio e Sinodo della CERS chiedono di reagire con maggiore decisione e in modo più incisivo accogliendo un cospicuo numero di migranti costretti a fuggire dal campo di Moria, distrutto nei giorni scorsi da un terribile incendio.
Il Sinodo e il Consiglio della CERS chiedono concretamente che le autorità svizzere "intervengano a favore dell'evacuazione delle persone bloccate sulle isole e accolgano esse stesse un contingente di migranti. Quelle persone devono avere accesso immediato a una procedura di asilo equa, nonché a sistemazioni e cure adeguate".
Riforma degli accordi di Dublino
Sinodo e Consiglio CERS affermano, nella loro risoluzione, di accogliere favorevolmente "il fatto che il Consiglio federale si adopererà, nel quadro della prossima riforma degli accordi di Dublino, per una più equa distribuzione delle responsabilità e una maggiore solidarietà".
La "risoluzione" afferma inoltre che la Svizzera ha "non solo le capacità e i mezzi" per accogliere un grande numero di migranti provenienti da Moria, "ma possiamo anche contare sulla capacità di integrazione della Svizzera e sulla solidarietà di molti dei suoi abitanti". Per quanto concerne il ruolo delle chiese, il Sinodo e il Consiglio CERS ritengono che la chiesa, sia pronta ad assumersi "la responsabilità di accogliere queste persone e aiutarle a integrarsi con successo".