Il Consiglio della Federazione delle Chiese evangeliche in Svizzera (FCES) ha deciso di sostenere l’iniziativa per multinazionali responsabili
(ve/pt) La Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES) e gli enti protestanti di aiuto sostengono l’iniziativa per multinazionali responsabili, "in quanto a tutt’oggi non si è delineata alcuna soluzione politica". Se l’iniziativa verrà adottata, un impresa con sede in Svizzera dovrà rispondere anche dei danni commessi dalle sue filiali all’estero a meno che non dimostri di aver esercitato tutta la dovuta diligenza per prevenirli.
Difesa dei diritti umani
“L’economia dev’essere al servizio dell’essere umano. La FCES farà quindi sempre sentire la propria voce per ricordare alla Svizzera la sua responsabilità nei confronti degli abitanti dei paesi del sud”, sottolinea Gottfried Locher, presidente del Consiglio della FCES. Per il Consiglio i diritti umani non sono negoziabili.
Appello al Consiglio degli Stati
Il Consiglio della FCES ha rivolto un appello al Consiglio degli Stati invitandolo a prendere posizione per i diritti umani e la protezione dell’ambiente. "È necessario porre fine al blocco politico e contribuire rapidamente a una soluzione convincente", afferma la FCES. Per gli organismi interessati un miglioramento significativo della situazione è troppo urgente perché si corra il rischio dello statu quo. Secondo il Consiglio della FCES un eventuale controprogetto dovrebbe riprendere le principali rivendicazioni dell’iniziativa. La questione della responsabilità è centrale e non può essere ignorata.
Un ritiro dell’iniziativa?
Gli iniziativisti si sono detti pronti a ritirare la loro iniziativa se il Parlamento riuscirà a trovare un accordo su un controprogetto coerente. Spetta ora alla Commissione degli affari giuridici prendere le necessarie decisioni. Per il Consiglio della FCES è importante che si trovi rapidamente una soluzione giuridicamente vincolante che tenga conto degli interessi degli esseri umani e dell’ambiente.