Separazione tra Chiesa e Stato

Un gruppo di liberi pensatori in Ticino chiede la separazione tra Chiesa e Stato

29 settembre 2018

(kath.ch) “Cancelliamo il privilegio delle religioni. Firmiamo per avere un Ticino laico!” Questo chiedono i liberi pensatori ticinesi sulla loro pagina web invitando a sottoscrivere l’iniziativa popolare “Ticino laico”. I liberi pensatori sostengono che si tratti di eliminare la discriminazione nei confronti dei non credenti. Finora sono state raccolte circa 1.400 firme, che entro fine ottobre dovranno essere 10.000 affinché la proposta giunga al voto.

Enti di diritto pubblico
Secondo i promotori dell'iniziativa, in Ticino la Chiesa cattolica e quella riformata sono privilegiate a causa del loro riconoscimento di diritto pubblico. Ricevono soldi dallo Stato, quindi anche da persone senza fede. Beneficiano di un trattamento preferenziale nei media del servizio pubblico. E hanno accesso all’istruzione nelle scuole pubbliche tramite l’insegnamento della religione.
Questo significa, scrivono gli iniziativisti nel loro argomentario, che “chi non si riconosce in alcuna fede è discriminato”. Perciò chiedono uno Stato laico che protegga i diritti religiosi alla stessa stregua della libertà di coscienza individuale.

Conferenza stampa per il lancio dell'iniziativa

Modificare la Costituzione
I liberi pensatori chiedono una modifica dell’articolo 24 della Costituzione cantonale. In futuro questo articolo dovrebbe recitare: “1. Lo Stato è laico e osserva la neutralità religiosa. 2. Al fine di proteggere le libertà di coscienza e di credenza, il Cantone e i Comuni non promuovono né sovvenzionano alcuna attività legata ad un culto”.
I liberi pensatori hanno lanciato l’iniziativa “Ticino laico” a fine agosto. Affinché la proposta sia sottoposta al voto sono necessarie 10.000 firme che devono essere inoltrate al cantone entro la fine di ottobre. Finora sono state raccolte almeno 1.400 firme. Tra i sostenitori dell’iniziativa ci sono noti ticinesi come l’ex consigliere agli Stati PLR Dick Marty, l’ex capogruppo socialista alle Camere federali Franco Cavalli e l’ex copresidente di Unia Renzo Ambrosetti.

Fallite iniziative analoghe
Negli ultimi anni alcune iniziative analoghe sono fallite sul nascere. Nel novembre del 2017, a San Gallo, i Giovani liberali radicali hanno rinunciato a lanciare un’iniziativa per la separazione tra Stato e chiesa. In Vallese, nel maggio del 2015, il comitato promotore dell'iniziativa ha interrotto la raccolta delle firme un mese prima del termine di presentazione - a quel punto aveva raccolto solo un terzo delle 6000 firme necessarie. (trad. it. G. M. Schmitt)

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