L'Ebola mette in allarme le chiese

La chiesa cattolica ha limitato l'amministrazione dei sacramenti per combattere il virus Ebola

17 agosto 2018

(ve) Allo scopo di impedire la diffusione del virus Ebola la chiesa cattolica romana nella Repubblica Democratica nel Congo ha temporaneamente smesso di somministrare alcuni sacramenti. Secondo l'ordine, diramato a giugno e successivamente ribadito, i cattolici non riceveranno né il battesimo, né la cresima, né l’ordinazione, né l’unzione nel nord-ovest della Repubblica Democratica del Congo, la parte del paese più duramente colpita dall’epidemia. Secondo le statistiche della chiesa, su 1,2 milioni di abitanti della regione circa 650.000 sono cattolici.

Evitare il contatto
L’ordinanza per la cessazione della somministrazione dei sacramenti che esigono un contatto fisico è stata annunciata dall’arcivescovo Fridolin Ambongo Besungu, amministratore apostolico per l’arcidiocesi. Lo scopo è di impedire la diffusione del virus. L’Ebola si trasmette mediante il contatto tra lesioni della pelle, come un taglietto o una ferita aperta, e liquidi organici di una persona contaminata, come la saliva, il sudore o lo sperma. Alcuni casi a Mbandaka, città fluviale di oltre un milione di abitanti, hanno sollevato il timore che il virus possa diffondersi attraverso i trasporti sul fiume. Il virus può inoltre essere trasmesso all’uomo da animali selvatici come scimmie o pipistrelli.

Informazione e prevenzione
Secondo alcuni funzionari ecclesiastici gran parte della popolazione locale crede che la malattia sia la conseguenza di una maledizione sulle vittime che avrebbero mangiato la carne rubata di un animale selvatico. “Queste persone sono molto povere e catturano gli animali selvatici per mangiarli. Noi tentiamo in tutti i modi di dissuaderle dal mangiare carne selvatica”, ha spiegato il reverendo Josué Bulambo Lembe-Lembe della Chiesa di Cristo in Congo, a Bukavu, in un’intervista con l’agenzia di stampa Religion News Service (RNS).
Come misura preventiva la sua chiesa ha collocato recipienti d’acqua e sapone alle porte affinché i visitatori possano lavarsi le mani. L’organizzazione umanitaria cattolica Caritas si è impegnata in interventi di prevenzione promuovendo misure igieniche e sanitarie, la mobilitazione e la comunicazione tra le comunità. “Contiamo sulla collaborazione di sacerdoti, religiosi e religiose, insegnanti e operatori sanitari”, afferma Jeanne Marie Abanda, coordinatrice di Caritas per la regione di Mbandaka in una dichiarazione pubblicata sul sito dell’organizzazione.

Le epidemie di Ebola
Il governo della Repubblica Democratica del Congo e l’Organizzazione mondiale della sanità, in collaborazione con organizzazioni umanitarie cristiane e altre organizzazioni umanitarie, hanno compiuto sforzi immensi per contenere il virus. L’OMS ha utilizzato per la prima volta un vaccino per prevenire la malattia. In uno dei casi più gravi della storia, tra il 2013 e il 2016 Ebola ha colpito tre paesi dell’Africa occidentale uccidendo 11.300 persone su 28.600 contagiati. L’epidemia attuale è la terza nella RDC negli ultimi cinque anni e la settima dalla scoperta del virus nel 1976. (RNS; trad. it. G. M. Schmitt)

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