Le chiese e il voto in Zimbabwe

Appello del Consiglio delle Chiese dello Zimbabwe al presidente Mnangagwa affinché ascolti le opposizioni

07 agosto 2018

(ve) Dopo le violenze scoppiate nei giorni scorsi ad Harare, a seguito delle elezioni presidenziali del 30 luglio, il Consiglio delle Chiese dello Zimbabwe (ZCC) chiede ai leader dello Zanu PF - il partito dichiarato vincitore - di ripristinare il dialogo nel paese, ascoltando la voce degli oppositori che fanno capo al Movimento per il cambiamento democratico. “Mantenere la calma e continuare a pregare per il paese”, è il messaggio del Consiglio delle Chiese, che durante la tornata elettorale ha avuto osservatori in tutti i principali seggi e che in questi giorni di tensione lancia un appello per la riconciliazione.

Scontri e tensioni ad Harare
Nella città di Harare sono morte sei persone durante gli scontri fra l’esercito e gli oppositori del Movimento per il cambiamento democratico, il cui leader, Nelson Chamisa, ha rifiutato l’esito delle elezioni, definendolo “fraudolento e illegittimo”.
Le prime elezioni libere dopo 37 anni hanno visto prevalere il partito dell’ex presidente Mugabe, che si era dimesso alla fine del 2017. Il presidente ad interim Emmerson Mnangagwa, confermato grazie al successo elettorale, ha dichiarato di voler lavorare insieme all’opposizione per ridare unità al paese. Diverse le dichiarazioni dei leader dell’opposizione, secondo cui l’esercito, in queste giornate post-elezioni, andrebbe in cerca dei suoi oppositori per rinchiuderli in galera.

Emmerson Mnangagwa

Chiese cristiane per la mediazione
In questa situazione di tensione, il Consiglio delle Chiese dello Zimbabwe tenta di mediare fra le parti politiche: da un lato auspicando che le obiezioni del Movimento per il cambiamento democratico vengano espresse dai suoi leader in maniera pacifica; d’altra parte chiedendo al presidente in carica di trovare strategie di riconciliazione che prendano sul serio le obiezioni dei suoi oppositori politici.
“Prendiamo atto con profonda preoccupazione che la nostra nazione è divisa” - affermano i leader dello ZCC. “Dio ci sta dicendo che la soluzione a questa crisi non è lontana - proseguono -. Dobbiamo aprire gli occhi per capire che la soluzione non sta nella separazione, ma in un processo di riconciliazione basato sulla giustizia”.

La dichiarazione delle Chiese dello Zimbabwe è stata accolta con favore e rilanciata dal Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), che ha seguito con attenzione le giornate elettorali, esprimendo soddisfazione per la grande affluenza alle urne: un segnale di fiducia da parte dei cittadini, secondo Adebayo Anthony Kehinde, membro della Commissione delle Chiese per gli Affari Internazionali del WCC. (Luisa Nitti)

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