Robinson Crusoe mito protestante

Il racconto di un uomo naufragato su un’isola deserta, è diventato un mito della nascente società industriale

26 luglio 2018

(Antoine Nouis) Nel romanzo I noci dell’Altenburg, André Malraux sostiene che per chi ha visto le prigioni e i campi di concentramento soltanto tre libri conservano la loro verità: Robinson Crusoe, Don Chisciotte e L’idiota. Il primo lotta per il lavoro, il secondo per il sogno e il terzo per la santità.
Robinson Crusoe di Daniel Defoe narra le avventure di un uomo solo che sulla base dei principi dell'individualismo riesce a ricostruirsi un’identità. Il racconto descrive la fondazione di un mondo di prosperità e di libertà con la benedizione della provvidenza. A far emergere il protestantesimo puritano dell’opera sono in particolare tre temi.

La conversione
Abbandonato sulla sua isola deserta, Robinson si domanda perché Dio lo abbia trattato in quel modo. Mentre cerca un po’ di tabacco in un baule scampato al naufragio, scopre una Bibbia. L’apre a caso e l’occhio gli cade sul versetto del Salmo 50 che dice: “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai”. Colpito da quella promessa, implora Gesù e viene visitato dalla grazia. Due modelli biblici illustrano la sua conversione: Giona, che viene vomitato sulla spiaggia, e il figlio prodigo, il quale fugge dalla casa paterna alla quale però finisce per fare ritorno.

La provvidenza
Accanto alla Bibbia, Robinson trova carta e matita. Ciò gli permette di intraprendere un processo di rilettura per comprendere dov’è Dio nella sua prova. Traccia due colonne, una per il male e una per il bene. A sinistra scrive: “Sono gettato su un’isola orribile e deserta, senza alcuna speranza di liberazione”. A destra, continua: “Ma sono vivo; non sono annegato come tutti i miei compagni di viaggio”. Presto riempie la pagina e ogni volta che scrive qualcosa di doloroso, nell’altra colonna scrive un elemento positivo. Questo costante esercizio trasforma il suo modo di vedere la situazione e lo porta a confidare nella provvidenza di un Dio che è al suo fianco nella prova.

L’etica del lavoro
Robinson non si lascia abbattere né vincere dall’indolenza o dalla pigrizia, e non smette di lavorare per migliorare la sua condizione. Tramite il suo lavoro, raggiunge una relativa prosperità. Novello Adamo, Robinson adempie la missione che Dio affidò al primo uomo di custodire e coltivare il giardino. Per condurre a buon fine la sua impresa, il naufrago non ha bisogno di intermediari: a fungergli da guida è la relazione personale con il suo Creatore. (da Réforme; trad. it G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

Temi correlati

cultura protestantesimo

Articoli correlati