Iniziativa "No Billag": il canone, i cristiani e il servizio pubblico

Enti e chiese cristiani svizzeri reagiscono con soddisfazione al voto sull'iniziativa "No Billag", respinta dal 71,6% dei votanti

05 marzo 2018

(ve) Nella Svizzera francese le redazioni dei programmi religiosi cattolici e protestanti, rispettivamente Cath-Info e Médias-Pro, hanno espresso sollievo all'annuncio del risultato definitivo della votazione sull'iniziativa "No Billag". È chiaro che le cittadine e i cittadini hanno votato in maggioranza a favore della solidarietà tra le regioni linguistiche, hanno fatto sapere i due enti tramite un comunicato stampa emesso nel pomeriggio di domenica. Il voto dimostra pure, prosegue il comunicato, che "il pubblico ha riconosciuto la qualità del lavoro svolto dalla Società svizzera di radio e televisione SRG SSR e la necessità di sostenere un servizio pubblico forte in un'epoca segnata dalla crescente globalizzazione".

Il sostegno delle Chiese
Cath-Info, il centro cattolico per l'informazione nella Svizzera francese, e il suo partner protestante, Médias-pro, ringraziano le chiese cattolico romana ed evangelica riformata per l'appoggio espresso durante la campagna che ha preceduto il voto. Sia la Conferenza dei vescovi svizzeri che la Federazione delle chiese evangeliche hanno infatti espresso pubblicamente la propria preoccupazione nei confronti dell'iniziativa che intendeva abolire il canone radiotelevisivo.
"Le prese di posizione delle chiese", hanno affermato i due enti cristiani di informazione, "hanno dimostrato l'importanza che esse riconoscono al servizio pubblico e la fiducia che esse hanno nella qualità della collaborazione, nelle diverse regioni linguistiche, con la SRG SSR".

Promuovere il servizio pubblico
Per la SRG SSR inizia ora un'era di confronto con una concorrenza sempre più agguerrita, affermano ancora Cath-Info e Médias-Pro. "Noi siamo pronti a continuare la nostra collaborazione con la RTS e a promuovere il servizio pubblico che il pubblico mostra di gradire", conclude il comunicato stampa firmato dai direttori Bernard Litzler (Cath-Info) e Michel Kocher (Médias-pro).
Anche il vescovo Alain de Raemy, incaricato per i media dalla Conferenza episcopale svizzera si è detto soddisfatto per l'esito della votazione sull'iniziativa "No Billag". De Raemy ha dichiarato che "lo spirito elvetico ha resistito allo spirito del tempo e ha difeso il valore cristiano della solidarietà". Anche la Conferenza cattolico romana della Svizzera RKZ ha salutato con soddisfazione l'esito della consultazione.

Protestanti difendono le minoranze
La Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera FCES ha pure espresso soddisfazione per il chiaro "no" pronunciato dal popolo e lo ha "accolto favorevolmente". La Federazione protestante, ha dichiarato il suo portavoce, Thomas Flügge, riconosce che i cittadini e le cittadine di questo Paese sostengono i propri mezzi di comunicazione di servizio pubblico e apprezzano "un'informazione equilibrata che concede il dovuto spazio alle minoranze e ai gruppi più deboli". Come la maggioranza delle cittadine e dei cittadini, anche la FCES - ha concluso Flügge - crede che la radio e la televisione "non debbano essere lasciate in mano alle logiche del mercato".

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