Luci e ombre della Riforma

Dai motivi alla radice della protesta al futuro della fede cristiana

29 ottobre 2017

Lo storico del cristianesimo Peter Opitz, docente presso l'università di Zurigo, valuta positivamente l'anniversario della Riforma come un evento che porta molte persone a interessarsi della storia del protestantesimo. Ma sostiene la necessità di occuparsi seriamente della Riforma, con i suoi lati positivi e negativi.

Peter Opitz, come sarebbe oggi la Svizzera se la Riforma non avesse avuto luogo?
La Riforma ha dato impulsi importanti per il nostro sviluppo storico, ma è impossibile valutare che cosa sarebbe accaduto se non avesse avuto luogo. Se a livello sociale vivessimo ancora come nel tardo medioevo la Chiesa cattolica sarebbe l'unica istituzione religiosa a rendere possibile l'accesso alla salvezza. Avrebbe una grande influenza a livello sociale ed economico e potrebbe persino infliggere pene detentive.

Si dice che la Riforma sia alla base dell'odierna società liberale. Sappiamo però che nelle regioni riformate regnava una rigorosa moralità pubblica, mentre in quelle cattoliche c'era tolleranza nei confronti delle intemperanze del popolo. Non pare un mondo tanto libero.
La Riforma costituì un passo importante in direzione della società moderna, ma questo aspetto non va nemmeno sopravvalutato. Al centro della Riforma c'era la questione religiosa della relazione con Dio. È avvenuta perché sempre più persone erano dell'idea che nella Chiesa cattolica ci fosse qualcosa di sbagliato al riguardo.

Peter Opitz

Che cosa?
Si dubitava della dottrina secondo la quale il papa è il vicario di Dio sulla terra e avrebbe il potere di stabilire che cosa sia necessario per ottenere la salvezza. Il traffico delle indulgenze, con le quali ci si poteva riscattare dalle sofferenze del purgatorio, era una manifestazione estrema di ciò. Quindi all'inizio la Riforma fu un movimento di liberazione religiosa. Si rileggeva la Bibbia e si riscopriva il suo messaggio originario, un messaggio liberatorio e gioioso, un messaggio forte a prescindere dalle istituzioni della Chiesa. La Riforma era attraente però anche da un punto di vista terreno: permetteva di liberarsi dal giogo giuridico ed economico della Chiesa e perciò fu adottata da molti villaggi e città.

E la rigida morale dei riformati e il divertimento concesso ai cattolici?Questo è un luogo comune che non corrisponde al vero. Naturalmente un tempo le persone erano sottoposte a un maggiore controllo sociale, dovevano rispettare precise regole e i contravventori andavano incontro a sanzioni severe. Ma tutti convenivano sulla necessità di contrastare, per esempio, la prostituzione, l'alcolismo e la dipendenza dal gioco d'azzardo. Il problema era che sebbene ci fossero le regole, nella pratica non venivano rispettate. Una volta Zwingli scrisse che nel monastero di Einsiedeln egli stesso aveva cercato di vivere il celibato secondo le prescrizioni, ma fu un fallimento perché non trovò nessun altro disposto a condividere il suo proposito. E la Chiesa cattolica di allora incoraggiava tali comportamenti: si poteva peccare e poi mettere tutto a posto con un po' di soldi. Così, per esempio, nonostante il celibato molti preti avevano dei figli, ma bastava che pagassero un determinato importo al loro vescovo e la questione era risolta. E intanto il destino delle madri prive di mezzi non interessava a nessuno. Per i riformati simili forme di corruzione e di doppia morale erano inaccettabili. Perciò cercavano di applicare effettivamente questi principi morali.

Sulle tracce di Lutero, Segni dei Tempi RSI La1

Sulle tracce di Lutero, da Eisleben a Wittenberg

Secondo alcuni la Riforma sarebbe all'origine della grande confusione di valori che si respira oggi. Avrebbe praticamente aperto a ciascuno la possibilità di credere ciò che preferisce.
C'è qualcosa di vero, ma quale sarebbe stata l'alternativa? Chi oggi in Svizzera vorrebbe seriamente che il papa o chiunque altro gli prescrivesse che cosa deve credere e come deve vivere? A ciò si aggiunge il fatto che già prima della Riforma non c'era una interpretazione univoca della fede cristiana. Non si faceva altro che litigare.

Quali furono i lati positivi della Riforma?
Dopo quindici secoli, essa ha permesso di ritornare al cuore del messaggio cristiano che era stato profondamente snaturato: che Dio non è un giudice spietato, come è raffigurato sui portali delle cattedrali medievali, bensì ha a cuore i bisogni delle persone; che nonostante la malattia, l'ingiustizia e la violenza, il mondo non è abbandonato da Dio; che la morte non trionfa sulla vita e l'assassino non prevarrà per sempre sulla sua vittima. Per me questo è l'aspetto più importante della Riforma. Essa diede però anche impulsi per una maggiore libertà nella società ed ebbe una parte nello sviluppo della democrazia così come la conosciamo oggi. La Costituzione statunitense è per esempio fortemente radicata nella fede protestante. La Riforma ha dato anche una spinta decisiva all'istruzione, ha incoraggiato la conoscenza del mondo e ha gettato così una base per le scienze naturali. Il medico della città di Zurigo e noto naturalista Konrad Gessner, per esempio, fu sostenuto da Zwingli.

Locarno città della Riforma, Segni dei Tempi RSI La1

Locarno celebra la Riforma

Con Zwingli e Calvino la Svizzera ebbe i suoi propri riformatori. Ma entrambi si ispirarono al lavoro preliminare di Lutero.
Ci sono stati molti riformatori importanti i cui nomi sono oggi spesso dimenticati. Tra questi Heinrich Bullinger, il successore di Zwingli, il quale a metà del 16. secolo fu la personalità più importante d'Europa per il protestantesimo riformato, più importante di Calvino, che assunse rilevanza soltanto più tardi. Fu indubbiamente Lutero a dare il via e a influenzare con i suoi scritti le fasi iniziali della Riforma. Molte delle sue idee erano state già espresse in precedenza, ma lui ebbe il merito di trovarsi al momento giusto al posto giusto e ottenne il necessario sostegno. I riformatori svizzeri lessero i suoi scritti, ma poi andarono per la propria strada.

Che cosa direbbe Zwingli della situazione attuale del cristianesimo in Svizzera? Ormai la percentuale di persone che si dichiarano senza confessione sfiora il 25%. E il 50% crede al potere di guaritori e sensitivi.
Zwingli difendeva la libertà di religione, è vero, ma soltanto quella dei comuni. L'idea di libertà religiosa individuale arrivò soltanto secoli dopo. Che qualcuno potesse dichiararsi non cristiano ma buddista o ateo era semplicemente inconcepibile nel 16. secolo. Sarebbe senz'altro un po' sconcertato dalla situazione attuale. Superstizione e pratiche magiche erano tuttavia ampiamente diffuse già ai tempi della Riforma: quando una vacca si ammalava arrivava una guaritrice, combinava cinque Ave Maria con una formula magica e spalmava un unguento.

Quale sarà il futuro della fede cristiana?
A livello mondiale il cristianesimo - e soprattutto il movimento pentecostale - è in forte espansione. In Europa siamo preoccupati per il calo numerico del cristianesimo, ma nel resto del mondo non c'è un'altra religione che cresca così in fretta. È probabile che in Europa la fede cristiana continui a perdere peso, ma questo non presenta soltanto svantaggi: quando il cristianesimo deteneva il monopolio religioso esso aveva anche rapporti più stretti con lo Stato ed era regolarmente oggetto di corruzione e abusi. Meno potere sociale può significare anche più libertà e più onestà. (trad. it. G. M. Schmitt; adat. P. Tognina)

Peter Opitz (60) è teologo, filosofo, storico e dal 2009 docente di teologia all'università di Zurigo. Esperto di Zwingli ed ex pastore, dirige attualmente l'Istituto per la storia della Riforma svizzera.

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