Norvegia: svolta laica in Scandinavia

La Chiesa luterana non è più chiesa di Stato. Diaconi, pastori e vescovi non saranno più pubblici ufficiali

10 gennaio 2017

(ve/riforma.it) Dallo scorso 1. gennaio la Chiesa evangelica luterana non è più chiesa “di Stato". È l'ultima tappa di un processo avviato nel Paese scandinavo all’indomani della riforma costituzionale del 2012. Diaconi, pastori e vescovi non saranno più pubblici ufficiali e i bilanci non dovranno più essere approvati da organismi statali. Il re norvegese cessa di essere il capo della chiesa e non avrà più l’obbligo di professare il luteranesimo, il sinodo dei vescovi diventa il principale organismo deliberativo. Saranno le casse della chiesa a pagare i circa 1250 dipendenti, seppur attingendo sempre in larga parte a fondi provenienti dal governo.
In Norvegia le confessioni ufficialmente riconosciute ricevono finanziamenti in maniera proporzionata al numero di fedeli. Nel Paese il 73% della popolazione appartiene alla confessione luterana. La Chiesa cattolica, fortemente minoritaria, è stata recentemente coinvolta in una vicenda di falsificazione del numero di fedeli al fine di ottenere maggiori rimborsi pubblici.
Prima della Norvegia è stata la Svezia a compiere lo stesso percorso riducendo a Islanda, isole Faer Oer e Danimarca i paesi in cui il luteranesimo è religione di Stato. Nel panorama cattolico resistono piccole enclave (Malta, Liechtenstein, Monaco, Vaticano) e realtà più ampie (Costarica e soprattutto Argentina); la Chiesa ortodossa gode di simile status in Grecia mentre sono alcuni i paesi fra Africa e Medio Oriente a vedere l’Islam quale religione di stato: tutti i paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo e inoltre Giordania, paesi del Golfo e Pakistan.

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