Suicidio assistito casi in aumento

Nel 2015 sono state 999 le persone residenti in Svizzera a porre termine alla propria vita ricorrendo al suicidio assistito

04 dicembre 2016

(ve/kath.ch) Lo ha annunciato il domenicale "NZZ am Sonntag": in Svizzera, nel 2015, quasi mille persone hanno fatto ricorso al suicidio assistito. Le cifre sono ricavate dai dati messi a disposizione dalle tre associazioni che in Svizzera sono attive nel settore. In confronto al 2014, si tratta di un aumento del 35%. Rispetto al 2008 il numero è quadruplicato.

Siamo all'inizio di un fenomeno che avrà ulteriori sviluppi.

Secondo il geriatra Georg Bosshard, dell'ospedale universitario di Zurigo, interpellato dalla "NZZ am Sonntag", siamo probabilmente all'inizio di un fenomeno che avrà ulteriori sviluppi. Bosshard ha  paragonato la situazione svizzera con quella delle Fiandre, in Belgio, dove già oggi una persona su venti (5%) ricorre al suicidio assistito. Il geriatra zurighese ritiene che le cifre in Svizzera potrebbero raggiungere quei livelli tra una decina d'anni. Oggi il tasso di suicidi assistiti è dell'1,5%.

La "NZZ am Sonntag" riferisce che il suicidio assitito è oggi tollerato, in Svizzera: si tratta di un tema che non è più tabu, una pratica sulla quale si discute pubblicamente e che presto potrebbe essere accettata come l'aborto. Il domenicale ritiene che tutto ciò sia da interpretare come l'espressione di una modifica della scala dei valori nella società.

Il parere delle chiese
Da parte delle chiese cristiane, le valutazioni divergono. La chiesa cattolica romana condanna ufficialmente, in modo chiaro e netto, il suicidio assistito. Il vescovo di Coira, Vitus Huonder, ha proposto addirittura di negare i sacramenti a chi opti per tale soluzione. Il teologo cattolico Hans Küng, dal canto suo, oggi 88.enne e sofferente di Parkinson, ha dichiarato di volersi rivolgere a un'organizzazione per l'aiuto al suicidio se le sue condizioni di salute lo renderanno necessario.
In campo protestante, la Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera FCES ha prodotto un dettagliato documento che accompagna la riflessione e la scelta di chi si pone la domanda se ricorrere o meno al suicidio assistito.

La scala dei valori, nella società, sta cambiando.

La legge svizzera consente di fornire ad altre persone gli strumenti per il suicidio e ad accompagnare chi intende porre termine alla propria vita, a condizione che l'aiutante non tragga alcun profitto dalla morte della persona cui presta aiuto.
Organizzazioni per il suicidio assistito, come Dignitas o Exit, offrono aiuto e accompagnamento al suicidio. Nel 2011, il Consiglio federale elvetico ha rinunciato a redigere un regolamento valido per il settore del suicidio assistito. A fronte del costante aumento dei casi, è probabile che il legislatore debba, prima o poi, ritornare sui propri passi e varare una legge. (red. P. Tognina)

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