Evangelici criticano Trump

Dopo la diffusione di un video in cui Donald Trump esprime dichiarazioni sessiste

24 ottobre 2016

(Henrik Lindell) Dopo la diffusione del filmato, il 7 ottobre scorso, a opera del "Washington Post", non si contano più i responsabili e i militanti repubblicani che prendono le distanze dal candidato del loro partito. E il secondo dibattito presidenziale tra Donald Trump e Hillary Clinton non ha migliorato le cose. Il miliardario repubblicano, dopo aver presentato le proprie scuse, ha preso di mira l'ex presidente Bill Clinton, marito di Hillary, accusandolo di aver violentato e molestato molte donne.
Il giorno dopo Paul Ryan, presidente repubblicano della Camera dei rappresentanti, ha annunciato che non difenderà né farà campagna elettorale per il candidato repubblicano. Secondo colui che ricopre la carica elettiva più alta dei repubblicani, siamo ormai all'ognuno per sé e si salvi chi può, visto che ormai si tratta di conservare la maggioranza alla Camera dei rappresentanti e al Senato.

Cristiani conservatori delusi
La tendenza è netta negli ambienti cristiani conservatori, dove i candidati repubblicani ottengono generalmente consensi molto ampi. Tra gli evangelicali bianchi, un gruppo teologicamente conservatore che rappresenta circa un quarto dell'elettorato americano, molti pastori e responsabili hanno tenuto a esprimere il loro disgusto sebbene avessero in precedenza sostenuto il magnate dell'immobiliare. Wayne Grudem, per esempio, teologo evangelicale molto stimato, il 9 ottobre ha dichiarato di non sostenere più Donald Trump e di pentirsi di non aver condannato prima il carattere morale del candidato. Come tanti altri protestanti evangelicali, Wayne Grudem non voterà tuttavia per Hillary Clinton, ritenuta troppo “liberale” in quegli ambienti, in particolare perché è favorevole al diritto all'aborto (mentre Trump si dichiara “pro-life”).
 

molti pastori e responsabili hanno tenuto a esprimere il loro disgusto sebbene avessero in precedenza sostenuto il magnate dell'immobiliare

Un argine contro Clinton
Fino a quel momento l'elettorato evangelicale era favorevole a Trump, anche se una maggioranza dei pastori e dei responsabili mostrava segni di incertezza. Trump riusciva a far leva sui valori familiari di questi cristiani andando nelle loro chiese e promettendo di essere il loro uomo a Washington. Trump il miscredente, sposato tre volte, non era per loro un correligionario, ma "un male minore e un uomo di polso" di fronte alla Clinton.

Mike Pence born again
Soprattutto, vedevano molto di buon occhio il suo compagno di lista Mike Pence. Quest'ultimo ha spesso osato esprimere il suo disaccordo correggendo errori e gaffe del candidato. Il governatore dell'Indiana si definisce un conservatore cristiano, come testimoniano anche le posizioni assunte alla Camera dei rappresentanti nell'ambito della politica della sanità e dell'istruzione. Battezzato cattolico, frequenta chiese evangelicali e si definisce un "born again", ossia un "nato di nuovo",espressione molto apprezzata negli ambienti evangelicali. Stando a varie fonti, Mike Pence sarebbe "prostrato" dopo aver visto il video di Trump, che ha condannato con parole molto dure, pur senza rinunciare al ruolo ingrato di suo compagno di lista (da "La Vie"; trad. it. G.M.Schmitt/voceevangelica.ch).

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